Angelo del Dolore, la statua più struggente di Roma
Per molte persone i cimiteri sono luoghi in cui ci si reca esclusivamente in occasione di funerali e cerimonie funebri. Altre persone, invece, sono ben consapevoli che l’arte ha sempre avuto uno stretto rapporto con la morte e con la sua rappresentazione.
Non sono infatti poche le sculture e le opere d’arte che riprendono il tema della morte, quale elemento fondamentale dell’esistenza dell’essere umano, in funzione della quale la nostra vita assume la sua importanza.
L’arte, e in particolare la scultura, ha avuto un ruolo di rilievo nella rappresentazione e nella celebrazione, in un certo senso, della morte. Basti pensare alle piramidi in Egitto, al Mausoleo di Alicarnasso o al Taj Mahal, tutte e tre opere legate alla morte e, ciononostante, incluse tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico. E non solo. Tra le altre opere più famose in Italia, oltre a quelle ben più celebri come il dipinto Il Cristo morto del Mantegna o la scultura del Genio della Morte del Canova, troviamo l’Angelo del Dolore.
Questa scultura, che come vedremo più avanti, si trova sulla tomba di una donna e di suo figlio, ed è stata considerata dal The Guardian (noto quotidiano inglese) “una delle immagini più copiate al mondo”.
La sua bellezza, infatti, si fonde alla perfezione con l’essenza stessa della tristezza e dello struggimento, un’opera di rara intensità emotiva che riesce a evocare in chiunque la guardi dei sentimenti profondi e antichi quanto l’essere umano.
L’Angelo del Dolore di Roma
La statua dell’Angelo del Dolore (in inglese Angel of grief) si trova a Roma, presso il Cimitero Acattolico, meglio conosciuto come “Cimitero degli Inglesi” o “Cimitero degli artisti e dei poeti”. Questo celebre cimitero si trova nel quartiere Testaccio, proprio dietro la Piramide Cestia.
Un luogo molto famoso non solo per il suo fascino calmo, ma anche (sopratutto) perché qui sono sepolti alcuni dei personaggi più illustri degli ultimi secoli. Tra gli italiani famosi troviamo Antonio Gramsci, Gigi Proietti, Andrea Camilleri, Amelia Rosselli, Carlo Emilio Gadda, Bruno Pontecorvo e Gregory Corso. Tra gli stranieri, impossibile non menzionare i poeti inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley, marito della scrittrice Mary Wollstonecraft Godwin, autrice del romanzo Frankenstein o Il moderno Prometeo.
Tra queste tombe ce n’è una, però, che cattura l’attenzione di chiunque si rechi presso il Cimitero Acattolico di Roma. Si tratta della tomba in cui riposano Emelyn Wetmore Story, moglie di William Wetmore Story, e il loro figlio, morto a soli sei anni. William Wetmore Story fu un artista il quale in un primo momento si era dedicato allo studio della legge. Abbandonò questa carriera per dedicarsi completamente all’arte e, quindi, si trasferì con la moglie a Roma, dove visse in un appartamento di Palazzo Barberini.
Fu proprio William Wetmore Story a realizzare questa scultura, in cui possiamo ammirare un angelo in una posa del tutto inusuale rispetto alle raffigurazioni più classiche. Le ali chiuse lungo i fianchi e la fronte poggiata su un braccio, mentre tutto il corpo si china, in ginocchio e affranto, a piangere sulla tomba della moglie e del figlio.
L’Angelo del Dolore assume un aspetto che non ha nulla di rassicurante, ma tutto il contrario. Esprime con forza e allo stesso tempo con dolcezza il senso di profondo abbandono e di sconforto che William Wetmore Story deve aver provato nel dover dare l’ultimo addio alla moglie. Una storia come tante, che proprio per questo ne racconta una universale: l’amore perduto.
Le copie dell’Angelo del Dolore
Come accennato in precedenza, non sono poche le riproduzioni e le copie di questa emozionante opera d’arte. La più famosa è quella presente nel campus dell’Università di Stanford, in California. Questa copia è dedicata alla memoria di Henry Clay Lathorp, la cui famiglia fondò l’università.
Nell’ambito musicale ritroviamo questa statua nella celeberrima copertina dell’album Once dei finlandesi Nightwish e dell’album Evanescence EP dell’omonima band, oltre che nella copertina di altre band (Odes of Ecstasy, The Tea Party) e nel cinema.
Il Cimitero Acattolico
Questo cimitero, proprio per la sua importanza storica e per il suo fascino immutabile, costituisce una meta per molti turisti, italiani e non. Spesso vengono organizzate delle visite guidate proprio per scoprire le tantissime curiosità, tombe e aneddoti legati a questo luogo.
Qui, infatti, nel corso dei secoli sono stati – e vengono tutt’oggi – seppelliti personaggi illustri non appartenenti alla fede religiosa.
Secondo alcuni, qui sarebbe sepolta anche la donna che, con la sua tragica morte, ispirò la canzone Marinella di Fabrizio De Andrè, Rosa Bathurst.
Una delle tombe più belle, oltre a quella sovrastata dall’Angelo del Dolore, è certamente quella di Elisabeth Wegener-Passarge. Se visitate questo meraviglioso cimitero, non potrete non notare la tomba, scolpita dallo stesso fidanzato e sculture Ferdinand Seeboeck, con il quale Elisabeth sarebbe dovuta convolare a matrimonio. La ragazza, che al momento della morte aveva solo diciotto anni, morì quindici giorni prima delle nozze. È ritratta addormentata, coperta fino alle gambe da un lenzuolo e vestita con un abito ricamato. Tradizione vuole che la giovane defunta esaudisca i desideri di chiunque lasci un fiore nella sua mano sinistra.